Davide van de sfroos, Il menestrello

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atomica_inesplosa
icon10  view post Posted on 2/7/2004, 11:00




Vorrei sottoporre alla vostra attenzione questo artista.

Si tratta di un ragazzo che canta in dialetto. In dialetto di Mezzagna paese sul lago di Como dove lui stesso è cresciuto; ma direi che esprime tutt la cultura tradizione, ed il linguaggio lombardo.

Probabilmente vi starete dicendo: "cosa me ne frega di uno che canta in dialetto?" anche perchè magari voi venite da regioni molto diverse dalla lombardia.
Ora, seguite il ragionamento, al giorno d'oggi il panorama musicale è molto ampio, ampissimo e ed internazionale. La musica di lingua Inglese fa la parte da leone sul mercato internazionele ed anche in Italia ha una grande fetta del mercato. Ora io mi chiedo se ci sbattiamo tanto per sentire musica inglese di cui a volte facciamo magari fatica a comprendere il significato e i testi non possiamo noi ascoltare un artista che merita e che per esprimersi ha scelto un dialetto Italiano? Visto che il soggetto si esprime alla grande...tanto da essersi meritato l'appellativo di Menestrello del lago. Del resto anche la musica Napoletana è diffusa, ascoltata, ed apprezzata in tutto il paese (e fin troppo divulgata).

Avete compreso il concetto???
per ora è tutto....ma seguiranno approfondimenti
 
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pharahon
view post Posted on 2/7/2004, 17:13




tempo fa avevo scaricato la canzone asereje in dialetto bergamasco

bellissima ha avuto piu' successo dell'originale
 
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greenalien
view post Posted on 2/7/2004, 18:35




davvero?! esiste pure una versione in napoletano di asereje, giuro! solo che il titolo è un pò diverso

in quanto alla tua segnalazione atomica, prenderemo nota! non ho pregiudizi, e diffondere un dialeto è anche una bella cosa.
 
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atomica_inesplosa
view post Posted on 2/7/2004, 18:45




CITAZIONE (pharahon @ 2/7/2004, 18:13)
tempo fa avevo scaricato la canzone asereje in dialetto bergamasco

bellissima ha avuto piu' successo dell'originale

c'è l'ho anch'io quella canzone....uno spettacolo
 
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Tring@minator
view post Posted on 3/7/2004, 13:38




Secondo me ogni forma di comunicazione tramite la musica è un'arte..........indifferentemente dalla lingua.........e io sono sempre in cerca di nuove esperienze musicali!
Ascoltando qualche suo pezzo ho apprezzato la vena folk e popolare ma.......ho capito meno che un rap di eminem!!!!!!
Magari se vuoi ci pubblichi qualche testo con relativa traduzione per apprezzare le prose di questo artista.......
 
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pharahon
icon5  view post Posted on 3/7/2004, 14:09




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IL FIGLIO DI GUGLIELMO TELL

Sun't el fiö del Guglielmo Tell, che l'era un gran òmm
però de me, i geent, i se regòrden gnanca el
nòmm
e pensà che sèri mè, quel fiöö cun la poma in söe la cràpa
e pudèvi mea tremà e pregàvi…"sperèmm che la ciàpa !"
E i geent i me vardàven tücc, i me vardàven giò la finestra
i öcc i me puntàven tücc, ma me vardàvi la balestra…

"Dài papà, dài papà…Proviamo almeno con l'anguria…"
"Non dubitar di me figlio mio, lo sai che divento una furia!"
"Dài papà, dài papà…Proviamo almeno col melone…"
"Non si può figlio mio, tu lo sai… e poi non è neanche la stagione…"
"Dai papà,dai papà…Proviamo almeno col pompelmo…"
"Non temere figliolo, tuo papà si chiama Guglielmo !"

Però l'è mea pö taant bèll…vèss el fiöö del Guglielmo Tell
perché me de quèla volta sun in giir cun là el patèll
e sun cunteent per el mè pà, che l'han fatto eroe nazionale
ma da allora se vedo una mela comincio a stare male…ma male

El papà l'era giò in fuund, l'era giò ch'el ciapàva la mira
e me südavi frècc perché tra l'altro el segütava e segütava a beev giò bìra…
"Desmètela de beev, papà, se no te ghe vedet dùppi"
"Niente paura figliolo, maal che vàda…te cùpi !"
Ecco lo sento, lo sento…adesso scocca!
"Chi è quel pirla che ha parlato? Come sarebbe a dire :
"Proviamo con l'albicocca ?"

Perché l'è mea pö taant bèll…vèss fiöö del Guglielmo Tell…

Sun't el fiöö del Guglielmo Tell
che s'è mea sbassàa a salüdà un capèll…

IL FIGLIO DI GUGLIELMO TELL

Sono figlio di Guglielmo Tell, che era un grande uomo
però di me, le persone, non si ricordono neanche il nome…
E pensare che ero io quel bambino con la mela sulla testa
e non potevo tremare e pregavo…"speriamo che la prenda!"
e la gente mi guardava, mi guardavano tutti dalla finestra
tutti gli occhi mi puntavano, ma io guardavo la balestra

"Dai papà, dai papà…Proviamo almeno con l'anguria"
"Non dubitar di me figlio mio, lo sai che divento una furia !"
"Dai papà, dai papà…Proviamo almeno col melone"
"Non si può figlio mio, tu lo sai…e poi non è neanche la stagione"
"Dai papà, dai papà…Proviamo almeno col pompelmo"
"Non temere figliolo, tuo papà si chiama Guglielmo !"

Peò non è poi così tanto bello essere figlio di Guglielmo tell
perché io da quella volta sono in giro con il patello
e son contento per mio padre, che l'hanno fatto eroe nazionale
ma da allora se vedo una mela comincio a stare male…ma male…

Il papà era giù in fondo, era giù che prendeva la
mira
e io sudavo freddo perché tra l'altro continuava a bere birra…
"Smettila di bere, papà, se no ci vedi doppio"
"Niente paura figliolo, male che vada…ti uccido!"
Ecco lo sento, lo sento…adesso scocca !
"Chi è quel pirla che ha parlato? Come sarebbe a dire:
"Proviamo con l'albicocca ?"

Perché non è poi così tanto bello essere figlio di Guglielmo Tell…

Sono il figlio di Guglielmo Tell
che non si è abbassato a salutare un capello

DAVIDE BERNASCONI Nato a Monza (11.05.1965),

Davide è cresciuto sul Lago, a Mezzegra, e fin da piccolo è stato un acuto osservatore della realtà che lo circondava. Il Lario è un posto strano, un posto bellissimo, cantato da poeti e scrittori, un posto con le sue tradizioni secolari, la sua atmosfera quasi fiabesca, ma è anche un posto irrimediabilmente stretto per chi guarda ad orizzonti più ampi. Stretto tra le montagne, con quell’unica strada (la Statale Regina cantata in molte canzoni) che ne disegna i confini unendo i paesi rivieraschi, stretto per chi abbia sete di novità, stretto, insomma, per un mondo che si globalizza (termine non necessariamente negativo) e abbatte sempre più velocemente ogni tipo di confine. In fondo, sul lago, si sublima l’eterna differenza che esiste tra la realtà metropolitana e la campagna, senza che una sia necessariamente migliore dell’altra. Semmai diverse, ma complementari. Davide, con la sua poetica scanzonata, ha cercato di individuare non già i punti di divisione (come potrebbe apparire ad un osservatore superficiale), bensì i punti di collegamento tra queste due realtà. La vita scorre secondo ritmi diversi, è vero, ma alla fine gli uomini sono sempre uomini: desideri e paure, grandezze e miserie si mescolano sia nella grande città come nel paesino sul lago, dove però, forse, è più facile scrutare nelle profondità dell’animo umano. Al di là di ogni altra considerazione è forse questa la chiave del successo di Van De Sfroos. Il suo percorso musicale parte da lontano, da ragazzino, quando frequenta il Liceo Classico a Como e spesso si perde nei negozi di dischi, tra Bob Dylan e i Sex Pistols, tra i Rapper e la musica Celtica. Il primo gruppo in cui suona (siamo alla metà degli anni ’80) sono i Potage, atmosfere vagamente punk e testi dissacranti. Un’ottima palestra che però col tempo gli va decisamente stretta. Dopo un’esperienza solista, in cui elabora i primi testi in dialetto, forma un nucleo di musicisti con cui dà vita ai De Sfroos (primi anni ’90). Con mezzi artigianali viene pubblicata un’audiocassetta live significativamente intitolata “Viif” (vi si possono già trovare autentici cavalli di battaglia come “Il fantasma del lac”). L’impatto con la gente è subito forte. Prima meravigliati, poi rapiti “da quel matto che mette nelle canzoni i loro pensieri”) i lagèe lo eleggono subito a loro portavoce canoro. Con l’uscita del cd “Manicomi” (1995) c’è la consacrazione a livello provinciale: La Curiera è un autentico tormentone che tutti i bambini lariani sanno cantare a memoria. Qualcosa, però, nell’atmosfera del gruppo si rompe. Davide, si sente quasi costretto ad interpretare se stesso. Decide di ritirarsi momentaneamente e, dopo una pausa di riflessione, all’inizio del 1997 dà alle stampe – per le edizoni Edlin - il libro di poesie “Perdonato dalle lucertole”. Di seguito riapproda anche sulle scene musicali dove si ripresenta in veste solista (voce e chitarra), pur sostenuto da quella che, con qualche periodica modifica, sarà la sempre più qualitativa Davide Van De Sfroos Band. Nel 1998 realizza il cd Breva & Tivan, un’opera matura e qualitativamente elevata alla quale si accompagna una tournèe estiva che fa segnare quasi sempre il tutto esaurito. Il suo messaggio, pur con tutti i limiti logistici derivanti dal fatto di non essere veicolato da una grossa casa discografica, comincia ad uscire dai confini comaschi. Più di un critico musicale si accorge di lui e nel 1999 gli viene assegnato, a Sanremo, il Premio Tenco, in qualità di “miglior autore emergente”. Quasi contemporaneamente viene pubblicato il mini-cd, “Per una poma”, una miniopera in tre canzoni, in cui vengono affrontati in tono scanzonato altrettanti temi biblici, la vicenda di Adamo ed Eva, quella di Caino e Abele e il Diluvio Universale. Nel 2000 viene riportato alla luce un progetto da tempo dimenticato nei cassetti, il “Capitan Slaff”: una lunga favola ambientata in un tempo mitico sul lago, in cui, tra cavalieri e predoni, vescovi e maghi si assiste all’eterna lotta fra il bene e il male. Davide recita appassionatamente in dialetto (per un’ora buona) il monologo da cui viene tratto un libro (abbinato ad un cd), poi rappresentato con successo in teatro. Nell’ottobre del 2001 pubblica un Cd, dal titolo, significativo, “E Semm partì”. L’album entra subito in classifica e registra un successo clamoroso infatti, dopo aver venduto 50.000 copie, nell’ ottobre 2002 riceve la Targa Tenco 2002 come migliore album in dialetto.

IL FAN CLUB PER ASCOLTARE LE LORO CANZONI

http://www.cauboi.it/

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-=BobRasta=-
view post Posted on 4/7/2004, 22:51




ma chi è?

.. beh tra noi sardi abbiamo avuto a MTV cixiri , delle balentes ..
ma a me dava il voltastomaco .. sembravano delle fantomatiche spice girlz..
 
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atomica_inesplosa
view post Posted on 5/7/2004, 15:17




Pharahon...mi ha battuto sul tempo....brava...ti sei documentata vedo
...poi ci sono altri album e altre canzoni...

per Bob "Il davide" ha collaborato anche con le balentes
 
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atomica_inesplosa
view post Posted on 7/7/2004, 21:58




Davide Bernasconi nasce a Monza, ma lì rimane per soli due anni, dopodichè la famiglia si trasferisce sul lago di Como, ad Azzano di Mezzegra. Qui viene a contatto con la vita dei piccoli paesi del lago, le loro tradizioni, i loro modi di fare, ne rimane affascinato ed entra a farne parte. Vive nel paese durante le feste, nei bar insieme ai giocatori di scopa, i contrabbandieri, i fumatori incalliti, i bevitori accaniti, ascolta le loro storie e le porta dentro di se. Lascia la scuola alle soglie della maturità e va a lavorare presso la MINI transport.

Nel tempo libero si dedica alla sua passione: la musica. Suona dapprima in un gruppo punk del comasco, i Potage, come chitarrista e corista, inizia qui la sua carriera di compositore. Poi si dedica, con alcuni amici, ad un diverso tipo di musica, scritta da lui, una scelta che si potebbe considerare azzardata: cantare in dialetto tremezzino, la lingua del suo paese. Scelta spinta da diversi fattori, tra i quali la paura che le nuove generazioni perdano le tradizioni passate, i modi di dire, i personaggi della storia dei propri paesi. Quando canta, Davide trasmette le sue emozioni, raccontando le storie delle persone che ha conosciuto o di cui ha sentito parlare. Oltre a salvare la sua, Davide cerca di stimolare i giovani a fare lo stesso per le tradizioni dei propri luoghi!

Dopo pochi anni abbandona la carriera di magazziniere per dedicarsi a tempo pieno alla musica, con i De Sfroos, con i quali suona su e giù per la sponda comasca del lago, dove raccoglie poco a poco sempre più pubblico sotto il palco. Incredulo continua nella sua idea e la popolarità del gruppo arriva fino al Ticino, zona di confine dove il dialetto è ben conosciuto. Ma a convincere il pubblico non è la lingua usata, bensì lo stile, i fatti e la capacità di raccontarli!

Già nel 1992 i loro fans possono ascoltarsi a casa la loro musica, con l'album autoprodotto Ciulandari, "stampato" solo su cassetta. La popolarità cresce, la musica pure, e nel 1994 esce un secondo album, il live Viif. Ma i De sfroos sono pronti al grande passo, e nel 1995 esce il cd prodotto dalla Mr. Net Manicomi, con diverse nuove canzoni. Il disco è un grande salto di qualità, e soprattutto un grande successo, tanto che le copie stampate vanno a ruba in poco tempo! Ma purtroppo il sogno dura poco: i De sfroos si sciolgono.

Ma Davide non riesce a tenere dentro di se tutte quelle motivazioni e quelle storie, non può stare lontano dalla musica. Così scrive nuove canzoni, e nel 1998 con un nuovo stile esce il primo disco della Davide Van De Sfroos band, Brèva e Tivàn. Questo disco, insieme al mini cd La poma ed al libro Capitan Slaff, rappresenta una svolta nella sua musica, con una distribuzione più vasta del precedente ed un conseguente maggiore successo. La musica in tremezzino, le poesie, le favole, conquistano un pubblico sempre maggiore: il nome Van De Sfroos sfonda i confini del lago e gira per tutta la Lombardia ed anche oltre, a Davide giungono dei complimenti perfino dalla Sicilia!

Complici le radio, complice la musica, i concerti sparsi per il nord Italia trovano in ogni luogo qualcuno che canta, qualcuno che conosce le canzoni anche se a volte non capisce il significato di certe parole, e soprattutto trovano sempre più gente che apprezza la musica de sfroos!
 
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atomica_inesplosa
view post Posted on 7/7/2004, 21:59




domani e dopodomani concerti a livigno
 
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pharahon
view post Posted on 8/7/2004, 08:14




....posso dire una cosuccia...secondo me è un po' volgare nelle sue canzoni,ma è solo una mia opinione
 
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atomica_inesplosa
view post Posted on 8/7/2004, 20:20




non sono d'accordo...è vero forse in alcune canzoni usa termini "volgari"....(ed è forse a queste che ti riferisci) ma in generale npnè volgare......ma usa un linguaggio per esprimersi particolare, e cioè il dialetto, che a volte è un po come dire "rozzo" ma esprime bene certi concetti propri di certe realtà territoriali locali
 
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atomica_inesplosa
view post Posted on 16/1/2005, 19:52




Il 17 febbraio arriva

AKUADUULZA
 
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pharahon
view post Posted on 26/1/2005, 08:55




Bene, sarà contento mio fratello che li segue ovunque
 
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pharahon
view post Posted on 13/7/2005, 21:31




ieri sera è venuto a cantare qui in zona, alla seconda canzone si è messo a grandinare e la piazza si è svuotata ... mezz'ora dopo se ne sono andati Un successone
 
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15 replies since 2/7/2004, 11:00   265 views
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